Un Maestro, una guida, una stella

Intervista ad Ulisse Quadri, responsabile dell’Osservatorio Astronomico di Bassano Bresciano

Per celebrare il Centenario di Alberto Manzi  l’Osservatorio Astronomico di Bassano Bresciano ha registrato una stella con il nome AM-OAB_V3, dove AM sta per Alberto Manzi e OAB sta per Osservatorio Astronomico Bassano Bresciano. Qual è il significato di questo omaggio? Ne parliamo con Ulisse Quadri, responsabile dell’Osservatorio.

Signor Quadri, come nasce l’idea di questo importante omaggio e cosa ha rappresentato per lei il Maestro?

Presso il nostro Osservatorio abbiamo dedicato gli astri da noi scoperti a persone per le quali abbiamo una grande stima. Così è stato per il maestro Alberto Manzi che, per le sue opere e per il suo insegnamento di vita, è stato un esempio per molte persone. Per me il Maestro ha rappresentato un modello da seguire nella perseveranza a portare a termine ciò in cui si crede. Per quanto concerne la scuola mi ha sempre colpito il suo modo di fare didattica ed anche il suo metodo che si avvicinava moltissimo a quello della scienza.

Prima di diventare responsabile dell’Osservatorio Astronomico di Bassano Bresciano ha svolto la professione del maestro elementare. Essere stato da bambino spettatore della trasmissione televisiva “Non è mai troppo tardi” ha influenzato questa scelta?

Da bambino ho seguito le trasmissioni del Maestro insieme ai miei genitori – che erano pure insegnanti – e poi ho intrapreso questa bellissima professione. Non saprei dire quanto “Non è mai troppo tardi” abbia influito su questa scelta. Sicuramente ha influito sul mio modo di insegnare, sulla continua ricerca di nuove soluzioni e sulla curiosità che, tuttora, fa parte del mio essere e che spero di aver trasmesso ai miei alunni.

Qual è l’insegnamento del Maestro a cui si è ispirato maggiormente?

Credo sia quello di credere nelle potenzialità delle persone, accettandole come sono con pregi e difetti e tentare, comunque, di valorizzare i primi. A questo proposito mi ha molto colpito la celebre frase del maestro: “Fa quel che può. Quel che non può non fa”, riferita alla valutazione degli alunni. Purtroppo, credo non si siano fatti grandi passi avanti per quanto concerne la valutazione nella nostra scuola.

Ha avuto il privilegio di conoscere personalmente il Maestro in occasione del convegno “Cuccioli e multimedialità” tenutosi a Desenzano del Garda nel 1996. Cosa ricorda di quell’incontro?

Mi ha molto colpito il racconto del bambino che butta in terra gli oggetti e rimane stupito quando un palloncino gonfiato con elio, invece di cadere, sale in alto.  Questo è il metodo attraverso il quale opera la scienza: molti esperimenti od osservazioni portano a formulare una legge. Questa resiste finché un evento inatteso non costringe a rivederla o migliorarla. Si pensa spesso che questo metodo valga solo per gli scienziati. L’aneddoto del Maestro dimostra, invece, che può essere applicato a tutti, quando si riesce a suscitare lo stupore. L’insegnante non deve limitarsi a trasmettere informazioni ma deve saper guidare l’alunno nel trovare le conoscenze necessarie a soddisfare le proprie curiosità e aspirazioni.