Mercoledì 22 novembre 2023 è stata realizzata a Bologna un’edizione speciale di frangimondi dedicata alle scuole: una grande classe diffusa sul territorio e riunita online ha proposto e disegnato nuovi e vecchi diritti con le parole dei bambini e delle bambine.
L’obiettivo è stato creare una grande classe, estesa in tutte le Regioni, collegata tramite piattaforma digitale al Centro Alberto Manzi e alla Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (presso l’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna) per far vivere la Convenzione raccogliendo i diritti che bambini e bambine hanno messo a punto con le loro insegnanti. Presso la sala del Centro Alberto Manzi, in diretta, una parte dei diritti presentati sono stati disegnati dall’illustratore Nicola Giorgio, citando Non è mai troppo tardi e i disegni che Alberto Manzi realizzava per tenere alta l’attenzione e facilitare la comprensione di chi lo seguiva.
Claudia Giudici (Garante) e Alessandra Falconi (Centro Alberto Manzi) hanno accompagnato bambini e bambine al racconto e alla condivisione. Le classi collegate hanno disegnato il loro diritto e contemporaneamente hanno disegnato insieme.
Alberto Manzi scriveva:
«Una legge non ha nessun senso se non è l’espressione di una esigenza morale chiaramente individuata ed espressa. Spesso sono vuote dichiarazioni di principi che nessuno rispetterà. O ci si illude di rispettarli solo perché se ne parla, si fanno dichiarazioni e manifesti, e si tengono lezioni nelle varie scuole. Ma se non c’è questa esigenza morale, se non c’è vero rispetto del bambino, l’enunciazione dei vari diritti e dell’infanzia e dell’uomo rimangono vuote parole.»
Quando a enunciare i diritti sono i “destinatari” che si fanno “protagonisti” abbiamo almeno mantenuto un impegno: ricordarci di ascoltare, di fare silenzio affinché possano loro darci in prestito le loro parole.
Vorremmo che questa splendida proposta di attenzione ai diritti dei bambini e delle bambine possa essere un documento da tenere tra le mani ogni volta che scelte importanti, profonde e quotidiane ci chiedono di fare e pensare, di agire per e con i bambini e le bambine.